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ANNO
2024
ANNO 2024 - NUMERO 9
06/09/2024
Misure di sostegno per il comparto della frutta in guscio

Confagricoltura è intervenuta su MASAF ed Agea per chiarire alcuni aspetti del DM 5 marzo 2024 che ha disciplinato le modalità di impiego delle risorse destinate alla filiera della frutta in guscio per circa 7 milioni di euro destinati alla realizzazione di nuovi impianti, ad operazioni di reimpianto ovvero all’ introduzione di impianti irrigui e di sistemi innovativi nella gestione della difesa fitoiatrica.

Dal 3 settembre al 2 ottobre le aziende interessate possono presentare la domanda di accesso alle misure di sostegno come stabilito da AGEA. Al fine di chiarire alcuni aspetti applicativi delle misure di sostegno Confagricoltura ha presentato congiuntamente a MASAF ed AGEA alcune richieste che riguardano:

1) la conferma che la realizzazione del nuovo impianto/reimpianto di frutta in guscio possa essere effettuata anche in assenza dell’impianto di irrigazione

2) relativamente alle operazioni di impianto/reimpianto la possibilità di adottare, ai fini della rendicontazione della spesa, la metodologia dei costi semplificati utilizzando quindi i parametri/ettaro fissati dalle tabelle dei costi standard, già in uso per gli analoghi interventi dello sviluppo rurale

3) la possibilità di ammettere a finanziamento anche i costi sostenuti dall’azienda agricola per le operazioni di estirpazione di un precedente arboreto, in aggiunta ai costi standard delle operazioni di impianto/reimpianto. Dai contatti in corso con l’amministrazione, dovrebbero essere confermate le istanze di Confagricoltura, volte ad una maggiore semplificazione e ampliamento delle possibilità di accedere alla misura. Siamo ora in attesa di acquisire la conferma del parere amministrativo sulle istanze presentate, onde consentire alle imprese agricole di accedere alle misure di sostegno in un quadro di maggiore certezza normativa.

06/09/2024
Rivalutazione terreni e partecipazioni: proroga al 30 novembre 2024

La Legge n. 448/2001 ha introdotto la possibilità di rideterminare, aggiornandolo, il costo di acquisto dei terreni e delle partecipazioni, al fine di conseguire una minore plusvalenza tassabile all’atto della loro cessione: in luogo del costo o del valore di acquisto iniziale, infatti, può essere preso a riferimento il valore attribuito al bene da una perizia giurata di stima.

Tale agevolazione è stata oggetto di continue proroghe. Da ultimo, l’art. 1, commi 52 e 53, Legge n. 213/2023, c.d. “Legge di Bilancio 2024”, ha disposto la riapertura dei termini per effettuare la rivalutazione del costo di acquisto di:

- terreni agricoli e edificabili, posseduti a titolo di proprietà, usufrutto, superficie ed enfiteusi;

- partecipazioni, anche negoziate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione, possedute a titolo di proprietà e usufrutto;

alla data del 1° gennaio 2024, non in regime di impresa, da:

-persone fisiche;

-società semplici e associazioni professionali;

-enti non commerciali;

-soggetti non residenti senza stabile organizzazione in Italia.

Il termine per redigere e asseverare la perizia di stima dei terreni e delle partecipazioni, nonché per procedere al versamento, unica soluzione o prima rata (di tre), dell’imposta sostitutiva, fissata nella misura del 16%, è scaduto lo scorso 30 giugno 2024.

La disciplina dell’agevolazione prevede che i contribuenti che si sono avvalsi di una delle precedenti opportunità di rivalutazione, possano considerare in detrazione dall’imposta

Nell’ambito del c.d. “Decreto Omnibus”, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 7 agosto 2024 (D.L. 113/2024, art. 7, comma 3), è stato prorogato, dal 30 giugno al 30 novembre 2024, il termine per:

- redigere la perizia di stima del valore del bene oggetto di rivalutazione;

- versare l’imposta sostitutiva del 16%, unica soluzione o prima rata di tre, calcolata sul valore rivalutato come risultante dalla perizia (in caso di pagamento rateale sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi del 3% annuo).

Le rate successive alla prima devono essere versate entro il 30 novembre 2025 e il 30 novembre 2026.

Di conseguenza, i contribuenti che entro lo scorso 30 giugno non sono riusciti a completare gli adempimenti richiesti, dispongono ora del nuovo maggior termine del 30 novembre 2024 per l’accesso all’agevolazione.

06/09/2024
Annata corilicola “avara”: poco prodotto, ma buona qualità

Per la corilicoltura sarà un’annata difficile, con una produzione scarsa, anche se di buona qualità. Sono le prime indicazioni sulla raccolta delle nocciole in provincia di Alessandria che arrivano dai produttori di Confagricoltura Alessandria.

A determinare una produzione “avara” in termini di quantità sono stati due anni di siccità grave (il 2022 e il 2023) che hanno indebolito le piante, seguiti da un 2024 caratterizzato da condizioni meteorologiche non favorevoli, con piogge e vento. Proprio quest’ultimo elemento, in alcuni casi ha “spazzato” le coltivazioni durante la fase della impollinazione in diversi comuni della provincia.

“Il vento, dove è stato più forte, ha strappato le infiorescenze dalle piante. Il risultato è un’alta percentuale di gusci praticamente vuoti. Si è riscontrata inoltre una notevole presenza di cimici. E’ probabile che in molti casi non si riuscirà ad avere una resa adeguata, addirittura sotto i 5 quintali per ettaro”, sono le parole di Pier Matteo Rossi, produttore e rappresentante per Confagricoltura Alessandria nella commissione di rilevamento dei prezzi presso la Camera di Commercio di Alessandria e Asti.

Un’analisi condivisa anche da Stefano Alizieri, produttore di Visone e consigliere della sezione prodotto Frutticoltura di Confagricoltura Alessandria. “Le rese quest’anno sono basse – dice – Per quanto riguarda la nostra zona la definirei un’annata pessima”.

I due produttori mettono l’accento anche sul prezzo: nonostante la prevista scarsità di prodotto, al momento il prezzo resta un’incognita. La prima indicazione è arrivata, come di consueto, dalla fiera di Castagnole Lanze. “Si parla di una forbice compresa tra i 320 euro e i 420 euro a quintale, che a nostro avviso non ha significato e potrebbe non essere sufficiente a ripagare le spese sostenute per la produzione e i rischi affrontati. Il prezzo va espresso sul “punto resa”. 

“Le condizioni atmosferiche degli ultimi anni stanno condizionando pesantemente le produzioni – afferma la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Sacco -  Occorre quindi investire su formazione e ricerca, per consentire agli agricoltori di trovare soluzioni adeguate per garantire la redditività. E’ impensabile affrontare ogni nuovo anno con il timore che i costi superino i ricavi”.

“Desideriamo tutelare la filiera locale piemontese della nocciola e per questo, come per altre produzioni sinonimo di eccellenza dei nostri territori, abbiamo chiesto alla Regione di attivare misure strategiche, utilizzando i fondi del PSP, a sostegno delle imprese agricole per favorire, ad esempio, il rinnovo del parco noccioleti attraverso l’espianto e il reimpianto, prevedendo sostegni per il mancato reddito e la realizzazione di impianti di irrigazione” rimarca Sacco.

A tal proposito, Confagricoltura Piemonte ha inviato una lettera alla Regione in cui chiede l'apertura di un "tavolo di comparto".