7
ANNO
2024
ANNO 2024 - NUMERO 7
23/08/2024
Vendemmia 2024 senza incubo siccità: rese buone e ottima qualità

Dopo due anni di siccità, quella del 2024 si preannuncia essere davvero un'ottima annata. Sono queste le prime indicazioni che arrivano dai tecnici di Confagricoltura Alessandria dopo i primi sopralluoghi.

Le abbondanti piogge primaverili ed estive hanno ridato vigore ai vigneti, soprattutto quelli giovani e nelle posizioni più vocate di collina. Il caldo di fine luglio e agosto ha poi consentito una corretta maturazione delle uve che, in generale, presentano acidi pieni.

Questo è il quadro generale in provincia di Alessandria del comparto vitivinicolo dove, salvo eventi estremi repentini, la stagione della vendemmia inizierà verso la fine del mese di agosto con Pinot Nero e Chardonnay per la produzione di Alta Langa, per proseguire con gli aromatici Moscato e Brachetto, seguiti da Dolcetto e dalle uve bianche per vini fermi. Come di consueto, la raccolta si concluderà con Timorasso e uve nere.

Da segnalare, tuttavia, che proprio le piogge hanno, in alcuni casi, reso inefficaci i trattamenti antifungini. In modo particolare, per le coltivazioni a regime biologico, si è notato un aumento di casi di Peronospora e altre malattie che potrebbero portare ad una minore resa.

Acquese

Il 2024 sarà ricordata come un’annata di non facile gestione a causa delle numerose piogge. Si sta monitorando il grado di maturazione e controllando gli aromi per stabilire i tempi della raccolta.

Novese

Le vigne presentano, ad oggi, un buono stato vegetativo grazie alle piogge tardo primaverile ed estive. Le temperature elevate di inizio agosto stanno portando le uve ad un ottimale grado di maturazione.

Casalese

La zona del Casalese, in particolare, è stata colpita da eventi più estremi (vento e grandine) che tuttavia  non hanno compromesso  la maggior parte della produzione che si presenta di buona qualità e, dal punto di vista quantitativo, in linea con quella degli anni scorsi.

Tortonese

Le uve si presentano di ottima qualità con rese discrete. Si è riscontrato in alcuni casi un aumento della presenza di Peronospora, soprattutto nelle aziende biologiche che risultano quelle maggiormente colpite a causa dei limitati mezzi di difesa in situazioni critiche,  mentre per le aziende convenzionali, con un ventaglio più ampio di fitofarmaci a disposizione, non si segnalano gravi criticità.

Ampliando lo sguardo al mercato globale, gli operatori definiscono il mercato ‘freddo’, con costi di produzione in aumento che vanno ulteriormente a incidere sul prezzo finale e conseguenti ripercussioni sulle vendite. Nel panorama internazionale Stati Uniti, Regno Unito e Germania (i mercati di riferimento) chiudono il primo semestre con un calo del 4,3%, mentre il mercato interno  italiano tiene abbastanza, trainato dai vini frizzanti entry level.

“La crisi del settore è più strutturale che congiunturale – rimarca il direttore di Confagricoltura Alessandria Cristina Bagnasco – In vista delle scadenze internazionali, le FNP di Confagricoltura hanno avanzato alcune proposte. Si auspica ad esempio una PAC più attenta al comparto e che possa favorire la stabilizzazione del mercato con azioni volte alla riduzione dell’offerta e concentrate su un migliore posizionamento sui mercati di sbocco. Proprio perché si tratta di una crisi strutturale, occorrono scelte di grande respiro che sappiano guardare al medio e lungo periodo”.

23/08/2024
MEETING RIMINI, CONFAGRICOLTURA: AGROENERGIE FONDAMENTALI PER LA TRANSIZIONE VERDE

Oggi le agroenergie connettono in modo incisivo il settore primario con quello energetico. Questa sinergia agevola un raggiungimento più rapido degli obiettivi di sostenibilità ambientale. Le imprese agricole italiane, grazie al biogas e al fotovoltaico, contribuiscono per l’8,5% alla produzione di energia elettrica rinnovabile.

Ne hanno parlato nella giornata del 21 agosto, nello spazio di Confagricoltura al Meeting di Rimini, Nicola Gherardi, componente della Giunta confederale, e Fabrizio Iaccarino, responsabile Affari Istituzionali Italia di Enel, nel talk dal titolo “Agroenergie: il supporto verde alla circolarità”.

“Le aziende agricole operano in un contesto stravolto dai cambiamenti climatici con l’esigenza di migliorare l’impatto ambientale senza ridurre la produttività. – ha detto Gherardi - Confagricoltura, che è stata la prima a livello europeo a credere e investire nel biogas e nel biometano per la valorizzazione dei sottoprodotti agricoli , ha ora raggiunto, con le sue imprese, obiettivi importanti. In Lombardia, ad esempio, ci sono oggi 680mila tonnellate di reflui che alimentano impianti con benefici ambientali concreti: 80mila tonnellate di anidride carbonica in meno e riduzione di 1,3 milioni di Kg di azoto all’anno. Questi indici di sostenibilità ambientale sono cruciali e condizionano anche l’accesso al credito da parte delle imprese”.

“Il settore agricolo è fondamentale per l’economia italiana, per questo è importante supportare le aziende nel loro percorso verso la transizione energetica – ha dichiarato Iaccarino – Enel è al fianco delle imprese agricole e ne agevola la progressiva elettrificazione delle attività, leva di efficientamento energetico di sostenibilità, ma anche di riduzione dei costi e massimizzazione dei risultati”.

“Enel ha un dialogo costante con Confagricoltura - ha aggiunto Iaccarino – e con le sue imprese: è importante lavorare insieme con ottimismo e determinazione, non solo per cogliere gli obiettivi del PNRR, ma per andare oltre”.

“Guardando al futuro, Confagricoltura tiene conto delle evoluzioni in materia – ha concluso Gherardi - puntando ora sull’agrivoltaico avanzato, che consente di coniugare attività energetica e attività produttiva. Applicando i principi di agricoltura di precisione, inoltre, si ottengono risultati interessanti e virtuosi sotto gli aspetti agronomico, ambientale ed economico. Abbiamo tuttavia bisogno di norme snelle e chiare per sviluppare questo percorso”.

23/08/2024
MORATORIA: Interventi urgenti per fronteggiare la crisi economica delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura

L’UFFICIO CREDITO DI CONFAGRICOLTURA ALESSANDRIA È A VOSTRA DISPOSIZIONE

La disposizione normativa di cui al comma in esame è finalizzata a fornire “sostegno” finanziario alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura prevedendo la cd. moratoria.

In particolare, la norma, modificata durante l’esame al Senato, consente alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno avuto maggiori difficoltà a fronteggiare momenti di crisi, di poter usufruire di un periodo di tempo più ampio per ripagare il prestito, così da scongiurare situazioni di definitiva inadempienza dell’impresa, con conseguente escussione della garanzia pubblica.

Più precisamente, la norma concede una moratoria su mutui e altri finanziamenti a favore delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno subito, nell’anno 2023, rispetto al 2022:

-una riduzione del volume d’affari pari almeno al 20 per cento; o

-una riduzione della produzione pari almeno al 30 per cento; o

-una riduzione del 20 per cento delle quantità conferite o della produzione primaria, nel caso delle cooperative agricole.

Conseguentemente, per le imprese che rispettano le suddette condizioni il piano di rimborso delle rate, oggetto della sospensione, è modificato e i relativi termini sono prorogati, ovvero automaticamente differiti, per analoga durata della sospensione, unitamente agli elementi accessori, tra cui le eventuali garanzie pubbliche, rilasciate dal Fondo di garanzia per le PMI (legge 662/1996) o dall’ISMEA (Decreto Legislativo 102/2004), senza alcuna formalità, nonché assicurando l’assenza di nuovi o maggiori oneri per le parti.

Si ricorda che nel testo iniziale l’agevolazione era circoscritta alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che, nell’anno 2023, avevano subito una riduzione del volume d’affari pari almeno al 20 per cento, rispetto all’anno precedente (2022). Possono beneficiare della misura in commento, chiarisce il comma 2, le imprese:

-le cui esposizioni debitorie, alla data di entrata in vigore del decreto legge 63/2024, ovvero alla data del 16 maggio 2024, non siano classificate come “esposizioni creditizie deteriorate”;

-che presentano una autocertificazione, ai sensi dell’art. 47 del DPR n. 445/2000, che attesti le suddette condizioni di accesso al beneficio (riduzione del volume d’affari e della produzione nei termini stabiliti dalla presente normativa).

In sintesi, dunque, la suddetta misura, implica:

a) il differimento, per 12 mesi, della scadenza finale del finanziamento le cui rate sono state rinviate;

b) l'impresa, sul finanziamento in moratoria, continuerà a rimborsare la quota interessi;

c) l’automatico differimento del medesimo periodo di sospensione o proroga delle garanzie pubbliche, rilasciate dal Fondo PMI o dall'ISMEA, sui finanziamenti oggetto della cd. moratoria.

È indubbio che tale misura intende offrire ossigeno e liquidità alle imprese, a tutela della continuità aziendale, messa a dura prova dall'attuale congiuntura economica, aggravata dall'elevato aumento dei tassi di interesse bancari e dei costi di produzione.

Tuttavia, merita segnalare che la richiesta di moratoria, da parte delle imprese alle Banche e altri intermediari finanziari, potrebbe, in alcuni casi, peggiorare il merito creditizio aziendale, facendo classificare il rapporto, alla luce delle già vigenti direttive EBA -Autorità Bancaria Europea -come "forborne" (credito oggetto di concessione che nega un ulteriore credito per 24 mesi).

Per questi motivi, è importante avviare un dialogo con  la Banca -o altre Ente - verso i quali l'impresa decide di avanzare la richiesta di sospensione di mutui e/o altri finanziamenti a rimborso rateale.