63
ANNO
2025
ANNO 2025 - NUMERO 63
26/09/2025
Impianti fotovoltaici con moduli a terra - esclusione dal regime forfetario dei redditi oltre la soglia di “agrarietà”

I commi 2-ter e 2-quater dell’art. 5 del DL 63/2024, inseriti in sede di conversione in legge, dispongono, per gli impianti fotovoltaici con moduli a terra che entreranno in esercizio dopo il 31.12.2025, l’esclusione dal regime forfetario dei redditi d’impresa previsto per la produzione e cessione di energia oltre la soglia di “agrarietà” di cui all’art. 1 co. 423 della L. 266/2005.

Per detti impianti, pertanto, la produzione e cessione di energia elettrica e calorica da parte dell’imprenditore agricolo:

·     fino alla soglia dei 260.000 kWh anno, dà comunque luogo a redditi agrari determinati su base catastale ai sensi dell’art. 32 del TUIR (come avviene per la generalità degli impianti fotovoltaici);

·     oltre detta soglia, dà invece luogo a redditi d’impresa determinati nei modi ordinari (senza possibilità di avvalersi del regime forfetario con coefficiente di redditività del 25%, a differenza di quanto previsto per la generalità degli impianti fotovoltaici).

 

 

Generalità
degli impianti fotovoltaici

Impianti fotovoltaici con moduli
a terra che entreranno in esercizio dopo il 31.12.2025

Fino a 260.000 kWh anno

Redditi agrari (su base catastale)

Oltre i 260.000 kWh anno

Redditi d’impresa determinati forfetariamente con coefficiente di redditività del 25% (salvo opzione per la determinazione del reddito nei modi ordinari).

Redditi d’impresa determinati nei mo­di ordinari.

 

 

26/09/2025
Agricoltura in crisi: prezzi non pareggiano i costi di produzione dei principali comparti produttivi. Comunicato congiunto Cia Alessandria-Asti e Confagricoltura Alessandria

Cia Alessandria-Asti e Confagricoltura Alessandria lanciano l’allarme sulla situazione economica che investe i principali comparti produttivi della provincia di Alessandria, con prezzi che non coprono i costi di produzione sostenuti. In particolare, lo stato di crisi riguarda i cereali, le uve e le nocciole.

Per i cereali, l’annata 2025 è stata buona per qualità e quantità, ma l’aumento di pochi euro nel corso degli anni non pareggia l’equilibrio con i costi di produzione. Nel dettaglio, secondo i dati della Camera di Commercio di Alessandria-Asti (listino 22/9/2025, ultima seduta della Commissione Prezzi), la rilevazione per il frumento tenero biscottiero è di 205 euro/tonnellata; nel marzo 2024 la rilevazione (minima/massima) è stata 194-197 euro/tonnellata; nel 2023 è stata 193-198 euro/tonnellata. Ma, secondo le stime di Cia Alessandria-Asti, sotto i 250 euro/tonnellata non è economicamente redditizio produrre.

Analogamente, il mais (nazionale ibrido) nell’ottobre 2023 era rilevato a 200 euro/tonnellata, nel 2024 con una forbice di 189-192 euro/tonnellata (dati Camera di Commercio Alessandria-Asti) e in queste settimane (indice della Granaria di Milano) 230 euro/tonnellata. La stima per la redditività minima, secondo Cia Alessandria-Asti, è qui di 260 euro/tonnellata, tenendo conto anche dei costi di irrigazione.

Passando poi al riso, negli scorsi mesi, ha preoccupato i produttori tanto che Cia e Confagricoltura, in modo congiunto, avevano invitato i soci a non svendere il risone all’industria, a prezzi troppo bassi, preferendo lo stoccaggio.

Non solo cereali: a soffrire è anche il settore corilicolo. La Nocciola Tonda Gentile Trilobata ha raggiunto un prezzo di circa 500/550 euro/quintale, ma la produzione è drasticamente diminuita, con una contrazione di raccolta fino al 60% in meno sugli scorsi anni. Tra le cause ravvisabili, le temperature estive troppo elevate che hanno stressato le piante e, ad inizio anno, le continue piogge che hanno compromesso l’impollinazione.

A vendemmia ancora in corso per alcuni, c’è molta incertezza sui prezzi e si prospetta un quadro economico presumibilmente negativo per la maggior parte delle uve del territorio, nonostante una buona produzione in termini di qualità. Le rilevazioni camerali dei prezzi non sono ancora avvenute, ma alcuni produttori riferiscono di avere conferito il prodotto senza avere definito il prezzo.

L’agricoltura alessandrina non attraversa un buon momento, con le conseguenze dovute al cambiamento climatico (estati torride, siccità alternata a precipitazioni da climi tropicali) e alle continue alluvioni. Inoltre, le importazioni dall’estero incidono anche sull’economia del territorio, con gli oltre 10 milioni di quintali di grano tenero portato in Italia per l’industria dolciaria, più della metà dei quali destinati in Piemonte.

Cia e Confagricoltura sostengono che le dinamiche di mercato dovrebbero considerare, nella definizione del prezzo, anche i costi che gli agricoltori sostengono per la produzione delle materie prime. Costi che, negli ultimi tre anni hanno subito un considerevole aumento, con un picco insostenibile nel 2023 i cui riflessi incidono ancora oggi.

Dichiara Paola Sacco, presidente di Confagricoltura Alessandria: «Inevitabilmente, anche il comparto agricolo alessandrino risente di un contesto internazionale tutt’altro che positivo. L’ultima “tegola” arriva da Bruxelles, dove si sta discutendo sulla nuova Pac. L'agricoltura italiana ed europea si trovano oggi a un punto di svolta e le decisioni che le istituzioni della UE dovranno prendere nei prossimi mesi plasmeranno in modo decisivo il nostro modello agricolo e determineranno il futuro del settore, anche nella nostra provincia. Siamo fortemente preoccupati. La politica agricola europea vuole mettere meno risorse per le imprese, concentrate in un solo fondo e stanziate sulla base di piani non più unionali, ma statali. Abbiamo bisogno dell’esatto opposto: semplificazione burocratica, più budget e maggiore distribuzione della catena del valore. Le aziende agricole hanno diritto a una giusta remunerazione e i consumatori a trovare sugli scaffali dei supermercati prodotti di qualità, tracciabili e ad un prezzo equo».

Daniela Ferrando, presidente Cia Alessandria-Asti: «In un contesto economico come quello attuale, è sempre più difficile garantire un futuro sostenibile alle attività agricole. Le aziende sono chiamate a operare tra variabili che sfuggono al loro controllo: eventi climatici estremi sempre più frequenti, gli effetti del cambiamento climatico che compromettono la regolarità delle produzioni, e una burocrazia sempre più pesante che sottrae tempo, risorse ed energia al lavoro nei campi, importazioni selvagge. A tutto questo si sommano incertezze di mercato e ritardi nei sostegni. È indispensabile che le istituzioni riconoscano il valore strategico dell’agricoltura, intervenendo con misure concrete di semplificazione e sostegno, altrimenti il rischio reale è quello di perdere imprese, territori e un patrimonio produttivo che non è più in grado di reggere da solo».

26/09/2025
“Scatta il Verde, vieni in campagna”, da 34 anni porta l’Agricoltura nelle scuole, innovandosi

Torna, per il 34° anno consecutivo, il programma di informazione agroalimentare, rivolto a tutte le scuole della provincia di Alessandria, “Scatta il Verde, vieni in campagna”, promosso da Agriturist Alessandria e Confagricoltura Alessandria, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Alessandria e il supporto di USR Piemonte - Ufficio IV - Ambito Territoriale di Alessandria.

Lo scorso anno il numero alunni che hanno partecipato ad una delle attività contenute nel programma, o che hanno fatto visita alle fattorie didattiche, è stato di 5089 alunni per un totale di 258 classi, dalle scuole dell’infanzia fino agli istituti della scuola secondaria di secondo grado.

Sui numeri complessivi (nell’anno 2024-2025 era stato toccato un numero record di 6647 alunni) ha pesato da un lato la diminuzione della popolazione scolastica in generale e, dall’altro, la sospensione di alcune attività, tra cui la Centrale del Latte di Alessandria e Asti che, con il programma Buono come il Latte, inserito nella programmazione di “Scatta il verde, vieni in campagna” rappresentava una meta facilmente raggiungibile per le scuole cittadine. Si registra infatti una diminuzione di visite proprio nella fascia della scuola elementare primaria (che si è quasi dimezzata, rispetto all’anno precedente; passando da 4.061 alunni a 2.097). Crescono, per contro, i numeri nella fascia scuola dell’infanzia (da 1.014 a 1.398 alunni) e della scuola secondaria di I grado (le medie).

Bene la partecipazione di alunni delle scuole secondarie di II grado, grazie ad attività mirate, come gli incontri nelle classi di Anga, giovani di Confagricoltura Alessandria e la collaborazione con Piccola Industria di Confindustria in occasione del Pmi Day.

“Si tratta di un risultato che testimonia una grande attenzione da parte delle istituzioni scolastiche e delle famiglie ai temi della ruralità, sostenibilità e rispetto dell’ambiente – commenta Paola Sacco, presidente di Confagricoltura Alessandria – In questi anni il programma si è adattato, e non di rado ha anticipato, le tematiche che oggi sono all’attenzione di tutti, a partire dai cambiamenti climatici, dalla necessità di educare le nuove generazioni ad un diverso approccio all’agricoltura e, di conseguenza, alla produzione di cibo, che passa anche per l’innovazione. Oggi gli agricoltori sono imprenditori che mettono in campo tecnologie fino a ieri impensabili, come l’utilizzo di droni e satelliti, fondamentali per preservare risorse come, ad esempio, l’acqua”. 

Non a caso, quest’anno la veste grafica dell’opuscolo è stata rinnovata, pur non abbandonando la tradizione.

“Scatta il Verde, vieni in campagna, al suo 34esimo anno, ha per noi un duplice significato – dichiara Vittorio Giulini, presidente di Agriturist Alessandria – offrire ai giovani la conoscenza dei prodotti del territorio come base di un “mangiare sano”, secondo l’alternanza delle stagioni e la qualità del lavoro della campagna; far conoscere alle nuove generazioni, che vivono in un mondo totalmente diverso, un passato difficile ma emozionante, che deve costituire una “radice” forte per guardare al futuro”.  

Leggio al seguente LINK il comunicato completo