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ANNO
2025
ANNO 2025 - NUMERO 53
11/07/2025
Pac: no ai tagli all’agricoltura europea. Il 16 luglio la giunta di Confagricoltura a Bruxelles

La proposta di un fondo unico europeo per l'agricoltura è inaccettabile. Lo ha ribadito il presidente di Confagricoltura Massimiliano GIansanti all'Assemblea che si è svolta martedì 8 luglio a Milano, nell'Aula Magna dell'Università Bocconi, alla presenza dei ministri Francesco Lollobrigida, Anna Maria Bernini, Daniela Santanché e del viceministro Valentino Valentini.  In collegamento anche Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo europeo.

Giansanti ha ribadito come Confagricoltura si sia schierata da tempo a difesa di una PAC forte, ben finanziata e non frammentata in strumenti nazionali che rischiano di generare squilibri tra gli Stati membri.

L’Organizzazione è pronta a dare battaglia, insieme agli agricoltori europei, se la Commissione UE il prossimo 16 luglio presenterà la proposta del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2027-2034 con un fondo unico e tagli rilevanti alla Politica Agricola Comune.

Per questo motivo la Giunta confederale, proprio il 16 luglio, si riunirà a Bruxelles per seguire i lavori dal vivo. “L’ipotesi di una simile proposta - evidenzia la Giunta – è inaccettabile: indebolirebbe il tessuto rurale europeo, colpendo l’economia dei territori, a svantaggio dell’occupazione, del benessere dei cittadini e della sicurezza alimentare”.

All'Assemblea di Milano, il cui titolo era "Coltiviamo l'Agricoltura di domani. Anche dove sembra impossibile" erano presenti anche la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Sacco, il vicepresidente Maurizio Montobbio, il direttore provinciale Cristina Bagnasco. Era presente il vicepresidente nazionale Luca Brondelli di Brondello.

11/07/2025
Abbruciamenti di materiale vegetale

Ricordiamo le norme che disciplinano i cosiddetti abbruciamenti di materiale vegetale.

Il divieto generico di combustione nell’ambiente di materiali considerati rifiuti prevede alcune deroghe in caso di materiali vegetali di origine agricola o selvicolturale (ramaglie, scarti di potatura, paglie) bruciati nel luogo di produzione, in cumuli di dimensione massima di 3 metri steri (vuoto per pieno), con destinazione di ammendante dei terreni agricoli. In base alla decreto legislativo 152/2006  ed alla normativa regionale questi abbruciamenti sono consentiti dal 15 aprile al 15 settembre, salvo che i bollettini ARPA non dichiarino  lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi, nel qual caso gli abbruciamenti sono vietati indipendentemente dal periodo.

Inoltre il decreto legge n. 69 del 2023 per la protezione della qualità dell’aria ha stabilito di vietare gli abbruciamenti quando la Regione abbia dichiarato superato, nel periodo di osservazione precedente, il limite massimo di concentrazione di polveri sottili (PM10) nell’aria per le aree interessate. In questo caso il divieto di abbruciamento è esteso ai mesi di luglio ed agosto con l’esclusione delle aree di montagna o svantaggiate.

Questa circostanza si è verificata e interessa l’anno 2025, pertanto quest’anno è vietato ogni tipo di  abbruciamento nei comuni di pianura nei correnti mesi di luglio ed agosto salvo per esigenze fitosanitarie dichiarate dalle autorità preposte.

11/07/2025
Si intensificano gli attacchi di Popillia: intervenire subito per contenere i danni e sostenere le aziende colpite

Originaria del Giappone, la Popillia japonica nel 2014 è stata segnalata per la prima volta in Piemonte nel Parco del Ticino. Si tratta di un piccolo coleottero in grado di attaccare più di 300 specie vegetali sia spontanee, sia coltivate, scheletrizzando le foglie ed erodendo radici, fiori e frutti. Per la normativa fitosanitaria europea è un organismo nocivo di quarantena prioritario. Le azioni di contenimento messe in atto dal Settore fitosanitario ne hanno in parte rallentato l’espansione, ma l’insetto continua a diffondersi attraverso il volo attivo degli adulti o il trasporto passivo ad opera dell’uomo.

“Si tratta di una situazione conclamata – afferma Enrico Allasia presidente di Confagricoltura Piemonte - di cui sono perfettamente a conoscenza i servizi fitosanitari, tanto che è attivo uno specifico Piano di azione regionale aggiornato annualmente. Tuttavia, per il contrasto all’insetto, sino ad ora ci si è limitati ad attività di monitoraggio e cattura con trappole, lasciando la lotta attiva con insetticidi all’iniziativa delle singole aziende, anche perché la nostra Regione sembra piuttosto voler puntare su metodi di lotta indiretta; per questa ragione è stato nuovamente aperto il bando sull’Intervento SRD06, che finanzia l’installazione di reti antinsetto. L’iniziativa, pur essendo apprezzabile, presenta comunque degli aspetti di criticità, legati soprattutto a complicazioni nella gestione delle colture e al pericolo di abbattimento della protezione e di parte delle piantagioni stesse in caso degli ormai fin troppo frequenti eventi metereologici estremi. Rischia inoltre di avere tempi di attuazione troppo lunghi rispetto alla velocità con cui si sta sviluppando questa nuova emergenza”.

Accanto alla lotta preventiva deve quindi essere introdotto con urgenza un piano di lotta diretta con l’obiettivo di evitare, o quanto meno limitare, l’espansione dell’insetto. Tutte le aziende delle aree interessate sono in difficoltà nel contenere le infestazioni, ma il problema si presenta in modo ancora più grave in quelle che aderiscono all’agricoltura biologica, per l’impossibilità di utilizzare insetticidi per la difesa.

“Per salvaguardare l’esistenza stessa degli operatori biologici nelle zone colpite è indispensabile attivare specifici programmi di lotta a regia regionale, che consentano anche a questi ultimi di utilizzare prodotti chimici contro la Popillia senza incorrere in sanzioni, ma semplicemente ritornando allo stadio di ‘conversione al biologico’ per una o più campagne. Sarebbe altresì necessario riconoscere la causa di forza maggiore, e quindi l’assenza di penalità, a quegli imprenditori che, per la gravità delle infestazioni, fossero costretti ad abbandonare il regime biologico e l’intervento SRA 29 dello Sviluppo Rurale”.

“Occorre inoltre prevedere – conclude Allasia - analogamente a quanto avviene per altre avversità che interessano la nostra regione, un fondo per il ristoro delle perdite finanziarie subite dagli agricoltori, essendo il danno paragonabile a quello di una vera e propria calamità naturale”.