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ANNO
2025
ANNO 2025 - NUMERO 47
30/05/2025
Dall’Assemblea generale di Confagricoltura Alessandria la lettera alla Regione sui problemi del comparto in provincia

Si è tenuta oggi, 30 maggio, l’Assemblea generale di Confagricoltura Alessandria alla tenuta La Camilla di Frugarolo, un momento di condivisione con gli imprenditori agricoli e l’occasione per tracciare le strategie e priorità dell’associazione sul territorio.

Dopo i saluti istituzionali, la presidente Paola Sacco ha dato lettura all’assemblea di una lettera indirizzata all’Assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni, il cui contenuto è stato condiviso da tutti i presenti.

Tra i punti salienti contenuti nella missiva, che sarà inviata agli uffici di Palazzo della Regione, ci sono le difficoltà connesse alle procedure di compilazione delle domande per gli aiuti Comunitari e viene pertanto richiesta la proroga della scadenza, attualmente fissata al 16 giugno. Viene poi rinnovata la richiesta di un incontro di carattere tecnico con i funzionari regionali per superare quelle criticità operative che dilatano tempi e risultati delle pratiche, anche quelle inerenti al Psr, creando difficoltà alle aziende ed agli operatori dei Caa.

Si torna dunque sul problema dalle Psa che “ha praticamente azzerato l’attività di allevamento suinicolo senza prospettive di ripresa all’orizzonte e ristori sempre minori e per nulla garantiti nel futuro”. Viene ribadita inoltre la necessità di contenere la presenza del lupo che “rappresenta una minaccia per gli allevamenti” e si “sta avvicinando sempre di più alle abitazioni”.

L’assemblea è stata anche l’occasione per fare il punto sull’agricoltura provinciale, caratterizzata, come nel resto d’Italia, da una diminuzione del numero di aziende (da 6.784 nel 2019 a 5.828 nel 2024) ma di una “tenuta”, della Sau, superficie agricola utilizzata. Le aziende associate a Confagricoltura Alessandria, in particolare, registrano una crescente Sau: mentre la media regionale è di 23 ettari ad azienda, quella degli imprenditori agricoli di Confagricoltura Alessandria è di 40 ettari (dato 2024).

“Il dato indica che l’agricoltura sta cambiando e anche le risposte della politica, a partire da quella europea, devono fare un cambio di passo”, ha detto la presidente Paola Sacco. Nel corso della relazione, Sacco ha ricordato il ruolo centrale della scienza e della ricerca, due temi che Confagricoltura Alessandria ha portato avanti con il Food&Science Festival Lab Alessandria, che sarà riproposto anche quest’anno.

Un’altra novità annunciata è un Master universitario dell’Università del Piemonte Orientale, a cui il più antico sindacato degli agricoltori alessandrini contribuirà attraverso la Onlus L’età della Saggezza, che riunisce i pensionati di Confagricoltura.

Di agricoltura resiliente di cambiamenti in atto ha parlato anche il neo direttore generale Roberto Caponi, in collegamento da Roma.

In sala era invece presente Natalia Bobba socia di Confagricoltura Donna e presidente dell’Ente Nazionale Risi, ente che valorizza e tutela il riso “made in Italy” che ne ha illustrato il ruolo e le criticità del comparto, tra le quali la concorrenza da parte di paesi che non rispettano standard qualitativi.

Erano presenti inoltre i referenti del progetto “Colline Solidali del Monferrato” che, con la “Cremolina”, crema di nocciole e cioccolato, hanno vinto il premio Agricoltura Sociale di Confagricoltura. Si tratta di un progetto di cooperazione tra la cooperativa Azimut, i servizi socio assistenziali dell’ovadese e l’azienda agricola Casa Wallace, per l’inclusione di persone con disabilità o disagi sociali nella lavorazione della crema spalmabile.

Infine, la direttrice di Confagricoltura Alessandria Cristina Bagnasco ha consegnato il riconoscimento per i 25 anni di lavoro a Daniela Punta, della zona di Novi Ligure.

Si ringraziano le famiglie Amateis e Berardo per l’ospitalità e gli sponsor Fertidra, Instrumentrix e Unicar Srl per la loro presenta e collaborazione, l’azienda Cattaneo Giuseppina per le magnifiche composizioni floreali.

30/05/2025
La lettera di Confagricoltura Alessandria all'Assessore

Di seguito pubblichiamo la lettera inviata all'Assessore all'Agricoltura della Regione Piemonte Paolo Bongioanni, condivisa dall'Assembela generale di Confagricoltura Alessandria.

Gentilissimo assessore, appreso che purtroppo, per inderogabili impegni istituzionali, non potrà partecipare alla nostra assemblea provinciale, pur rammaricandoci della mancata occasione di confronto, vogliamo qui brevemente riassumere, come avremmo fatto personalmente in assemblea, i gravissimi problemi che attanagliano l’agricoltura provinciale, che solo uno sforzo congiunto di politica,  amministrazione e associazioni di categoria può sperare di risolvere o perlomeno attenuare.

In questo periodo gli uffici della nostra associazione sono impegnati nella lavorazione delle domande di aiuti comunitari. Vogliamo ribadire tutte le estreme difficoltà che impediscono loro, quest’anno, di rispettare le scadenze a oggi fissate, con un ipotizzabile enorme danno per nostre le aziende agricole, mandanti dei CAA, con immaginabili strascichi giudiziari fra tutte le parti coinvolte.

Senza entrare nei particolari delle disfunzioni del sistema che sono state perfettamente e diffusamente descritte nelle lettera della nostra Federazione regionale inviatale nella giornata di ieri, ribadiamo con forza la necessità di una congrua proroga a fine luglio, senza applicazione di sanzioni.

Tale situazione sta peraltro creando gravi difficoltà organizzative e conseguenti frustrazioni anche agli operatori dei CAA.

Siamo ancora in attesa che venga fissato l’incontro richiesto da Confagricoltura Piemonte  tra il responsabile del CAA e i funzionari regionali incaricati, presso i nostri uffici di Alba, proprio per illustrare le difficoltà ed i tempi estremamente dilatati dell’operatività, con particolare riferimento al settore vitivinicolo e risicolo.

Un aspetto che vogliamo ancora sottolineare, chiedendo un suo prezioso intervento, è rappresentato dalle difficoltà che incontriamo con alcuni Funzionari regionali nella gestione del contenzioso  sulle domande PSR delle campagne scorse.

Assistiamo ad una spiccata “puntigliosità” nell’interpretazione delle norme e nell’applicazione di regole fortemente penalizzanti per le aziende, che per piccole anomalie vedono le loro domande parzialmente o totalmente bocciate, in alcuni casi anche per l’intero periodo quinquennale senza possibilità di nuova presentazione. Una sanzione veramente sproporzionata all’inadempienza. Parliamo, ad esempio, della taratura di tutte le attrezzature per la distribuzione di agrofarmaci presenti in azienda anche se non utilizzate e della certificazione SQNPI su tutte le superfici aziendali anche se investite a colture non trattate e non a premio, ecc.

Auspicheremmo un approccio più pragmatico e tollerante nelle istruttorie, tenendo presente che le aziende sopravvivono anche grazie ai contributi comunitari e che spesso le anomalie sono causate da errori meramente formali degli uffici CAA, travolti dalle incombenze e difficoltà precedentemente descritte.

Anche in fase di redazione dei bandi si dovrebbe, a nostro avviso, graduare le sanzioni senza inserire norme troppo complesse da rispettare e così rischiose per le aziende.

Vogliamo infine tornare ancora sul problema PSA che in alcune, vaste aree della nostra provincia ha praticamente azzerato l’attività di allevamento suinicolo senza prospettive di ripresa all’orizzonte e con ristori sempre minori e per nulla garantiti nel futuro.  

Non da ultimo ribadiamo la necessità di contenere la presenza del lupo, che si sta diffondendo in provincia, e rappresenta  una minaccia per i nostri allevamenti e un pericolo per le nostre famiglie poiché esemplari sia solitari sia,  riuniti in branco si stanno avvicinando sempre di più alle abitazioni.

 

30/05/2025
Il divieto di utilizzo di urea senza valide alternative è insostenibile per le aziende agricole

La bozza di Piano di azione nazionale per il miglioramento della qualità dell’aria, che sarà discussa prossimamente dagli organi istituzionali competenti, contiene alcuni aspetti critici fortemente impattanti sul settore agricolo, già in difficoltà. Tra questi il divieto, a partire dal 1° gennaio 2027 sarà fatto divieto di utilizzo di urea. Confagricoltura ritiene che il divieto assoluto dell’impiego di urea nel Bacino sia un’imposizione insostenibile per le imprese agricole in assenza di una fase transitoria realmente attuabile e senza alternative valide presenti sul mercato.

Preoccupa, in particolare, la mancanza di alternative valide per le aziende. Confagricoltura si è fatta quindi portavoce di queste istanze e ha scritto al ministro dell’Agricoltura chiedendo di istituire un Tavolo Permanente di Coordinamento, con la partecipazione delle Organizzazioni di rappresentanza agricola e delle Regioni, per trovare soluzioni praticabili.

I concimi azotati – evidenzia la Giunta confederale - rappresentano circa il 25% del totale dei fertilizzanti utilizzati; l’urea circa il 12%. Inoltre, negli ultimi anni l’Italia è stata virtuosa sull’uso dei fertilizzanti, riducendo di circa l’8% l’utilizzo di concimi azotati a favore di fertilizzanti organici, grazie anche a un maggiore uso del digestato e degli effluenti zootecnici. Sono dati che testimoniano un percorso intrapreso da tempo e che, secondo Confagricoltura, deve procedere con gradualità senza compromettere le produzioni agricole, anche per evitare significativi costi aggiuntivi, stimati in almeno 150 euro per ettaro.

Nella missiva vengono inoltre segnalate le difficoltà relative alla mancanza di adeguate risorse per l’ammodernamento dei macchinari in chiave ecologica e per la ricerca dedicata. A queste carenze si aggiunge anche la mancanza di specifiche decisioni europee volte a rafforzare l’utilizzo del digestato equiparandolo ai fertilizzanti, passo strategico per ridurre la dipendenza dai concimi azotati e per semplificare al tempo stesso l’applicazione della direttiva nitrati.

Il Piano - conclude la Giunta – in assenza di criteri chiari, un’adeguata valutazione di impatto e un sistema di monitoraggio in tempo reale, rischia di rimanere sulla carta, tradendo sia le attese di un comparto in profonda crisi, sia le esigenze degli agricoltori più virtuosi.

30/05/2025
Rinnovo delle cariche per Anga Alessandria. Alberto Ielisei eletto presidente

Si è svolta lunedì 26 maggio l’assemblea elettiva di Anga Alessandria, l’associazione che riunisce i giovani agricoltori di Confagricoltura Alessandria. All’ordine del giorno, tra gli altri punti, c’è stato anche il rinnovo della cariche sociali.

E’ stato eletto alla carica di presidente Alberto Ielisei, 34 anni, agricoltore di Alessandria che succede a Carlo Monferino, giunto alla scadenza del mandato triennale.

“È con timore e coraggio che accetto questo incarico, sperando di esserne all' altezza – ha dichiarato Alberto Ielisei - Ringrazio Carlo Monferino e Alessandro Sconfienza, attuali presidente di zona e regionale, spero di poter continuare a collaborare e avere il loro importante supporto e amicizia, valore fondamentale nei rapporti umani. Siamo tutti imprenditori ma ancora prima uomini e le relazioni sono fondamentali. Spero di avere le capacità per affrontare le sfide che arriveranno e  che non riguardano solo i giovani agricoltori ma tutto l'ambiente. Per crescere è fondamentale mettere radici solide. Senza radicarsi nel territorio e nelle proprie origini non è possibile spingersi lontano. Con il supporto di tutta la squadra ci radicheremo sempre più saldamente per poter spiccare nel vento delle avversità, sempre a testa alta e con i piedi nella terra”.

 

“Dopo anni intensi alla guida di ANGA Alessandria, è giunto per me il momento di passare il testimone  – ha dichiarato il presidente uscente Monferino - È stato un viaggio straordinario, fatto di progetti, incontri, eventi, ma soprattutto di persone. Insieme abbiamo portato l’agricoltura tra i banchi di scuola, abbiamo costruito occasioni di confronto e condivisione, e abbiamo fatto brillare l’anima giovane, dinamica e sociale del nostro settore. Come imprenditore agricolo, sono cresciuto profondamente anche grazie al privilegio di interfacciarmi con migliaia di altri giovani in tutta Italia. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro di squadra, alla fiducia e all’energia dei ragazzi di ANGA Alessandria: siete il motore di un meraviglioso percorso”.

“Oggi lascio la presidenza nelle mani sicure e appassionate di Alberto Ielisei, - ha aggiunto - un imprenditore brillante e soprattutto un amico, con cui ho condiviso la nascita del nostro progetto di divulgazione nelle scuole. Alberto saprà portare avanti questa eredità con visione e concretezza, arricchendola con la sua sensibilità e la forza del suo esempio. A tutta ANGA Alessandria auguro di continuare a seminare entusiasmo, innovazione e consapevolezza. L’agricoltura ha bisogno di giovani coraggiosi, oggi più che mai: sono certo che continueremo a farla crescere con passione e determinazione”.

All’assemblea era presente anche il presidente di Anga Piemonte, l’astigiano Alessandro Sconfienza, che ha dichiarato: “Quando in un settore complesso che vive di criticità crescenti, come quello agricolo, avviene il ricambio delle figure rappresentative della nostra associazione, è sempre motivo di orgoglio e soddisfazione per quanto costruito finora. Anga Alessandria è da anni un esempio da seguire per forza, energia e stimoli che offre non solo a livello provinciale, ma soprattutto regionale e nazionale. La mia profonda e sincera gratitudine a Carlo Monferino per l’impegno profuso in questi anni non può essere limitata a poche parole. Auguro a Alberto Ielisei, cui vanno le congratulazioni di tutta Anga Piemonte per l’elezione, di poter trovare nel passato la direzione da seguire e nel futuro le nuove attività che insieme al suo brillante gruppo saprà realizzare”.

Insieme al nuovo presidente, sono stati eletti anche i Vicepresidenti Lorenzo Brezzi, Francesco Draghi e componenti del Consiglio direttivo, che affiancheranno Ielisei per i prossimi anni: Agnese Bagnasco, Luca Tonello, Emanuele Morandi, Pietro Oberti e Elena D'Eboli.

30/05/2025
Domanda PAC 2025. Confagricoltura Piemonte: “situazione molto critica, a pagare i disservizi non possono essere agricoltori e Caa”

La macchina amministrativa legata alla presentazione delle domande per la Politica Agricola Comune 2025 è in seria difficoltà. A denunciarlo è Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, in una nuova lettera indirizzata alle massime cariche regionali dell’Agricoltura in cui illustra i problemi che i Centri di Assistenza Agricola (CAA) stanno riscontrando da settimane nella presentazione delle istanze di aiuto e di premio sul I e II pilastro della PAC. Le difficoltà sono legate, principalmente, all’applicazione della “Carta dei suoli” fornita da AGEA e obbligatoria per la validazione dei fascicoli aziendali.

“Questo strumento è stato reso disponibile agli uffici solo da metà aprile e da allora i nostri operatori hanno dovuto riaggiornare i fascicoli, attivando, allo stesso tempo, una serie di cautele laddove le eventuali discrepanze di superfici e colture possano causare problemi alle aziende agricole, come, per esempio, nel comparto viticolo – spiega Enrico Allasia – per i fascicoli già validati, inoltre, i nostri operatori hanno dovuto e stanno tuttora continuando a rifare il lavoro, tenendo conto della novità. Risultato? Ad oggi, con la data per la presentazione delle domande fissata al 16 giugno, solo il 25-26% dei piani colturali grafici sono stati consolidati, contro il 70-75% dell’anno precedente nello stesso periodo. Il tutto porterà a ritardi negli acconti e nei saldi di pagamento dei premi”.

Le novità del sistema, seppur concepite per migliorare l’efficienza e la precisione, stanno invece paralizzando il sistema informatico e amministrativo a causa delle continue anomalie tecniche, costringendo gli uffici a riconvocare le aziende agricole, con evidenti perdite di tempo e risorse. E le ricadute non sono solo sulla PAC, ma anche su certificazioni Bio, SQNPI e sui Quaderni di Campagna.

Ad avviso di Confagricoltura, anche la necessaria proroga della scadenza del 16 giugno non è che un tentativo di prendere altro tempo, auspicando che si riesca a risolvere questa situazione: “Quando tutto funzionerà regolarmente allora avrà senso parlare di scadenze, ma attualmente le difficoltà sono tali per cui la questione non è solo di dilatare i tempi per la presentazione – conclude Allasia – chiediamo, quindi, che la Regione si attivi immediatamente presso le sedi istituzionali competenti, anche in collaborazione con altre Regioni, affinché a pagare il prezzo di questi disservizi tecnici e burocratici non siano gli agricoltori”.