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ANNO
2025
ANNO 2025 - NUMERO 33
21/02/2025
Confagricoltura e Agriturist propongono il Progetto “Ciapa e porta a ‘Ca” della Regione Piemonte con Food Bag personalizzate

Il progetto Ciapa e porta a ‘Ca, promosso dalla Regione Piemonte e Visit Piemonte volto a promuovere il consumo consapevole e la lotta allo spreco alimentare, viene ora proposto da Confagricoltura&Agriturist  Alessandria.

La prima edizione aveva coinvolto alcuni ristoranti e agriturismi “pilota” del territorio piemontese, ora le due associazioni offrono la  possibilità ai propri associati di offrire ai clienti una speciale “food bag” o “wine bag” a fine pasto, per “portare a casa” il cibo ordinato ma non consumato sul posto.

"E' un modo corretto, sempre più apprezzato dai consumatori, per contrastare lo spreco alimentare, e nello stesso tempo uno strumento di comunicazione efficace per far rivivere l'esperienza trascorsa in azienda una volta giunti a casa", sostiene Franco Priarone Presidente di Agriturist Alessandria.

A tal proposito, sono stati ideati dei contenitori per alimenti ad hoc, in materiale riciclabile e compostabile, costituiti da una scatola in cartone personalizzabile e un vassoio con coperchio per alimenti; oltre ai loghi di Confagricoltura e Agriturist, come si vede nella foto, può essere inserito anche il logo dell’azienda sul lato posteriore.

Il primo lotto di 1200 pezzi è stato suddiviso tra: Agriturismo La Zenevrea, Agriturismo La Fiscala, Agriturismo La Rossa, Az. Agricola Girino Gianni, Az.Agricola Brezzi, Agriturist Nazionale e Confagricoltura Asti.

Chi fosse interessato a partecipare al secondo lotto di stampa  può contattare la sede Agriturist o il presidente provinciale Franco Priarone per ricevere tutte le informazioni necessarie.

Confagricoltura Alessandria e Agriturist Alessandria sono intanto impegnate nel farsi promotori in Regione affinché il progetto Ciapa e porta a ‘Ca possa proseguire con slancio. 

21/02/2025
Presentato a Bruxelles il piano di lavoro per l’agricoltura. Giansanti: “un cambio di passo nella politica agricola Ue”

Il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Raffaele Fitto e il commissario all’Agricoltura Christophe Hansen hanno presentato nei giorni scorsi a Bruxelles il piano di lavoro per l’agricoltura, una sorta di tabella di marcia sul futuro del settore.

Viene di fatto archiviata la stagione del Green Deal così come concepito nella precedente Commissione, segnando l’auspicata  discontinuità con il passato: nel piano infatti viene data evidenza  alla dimensione economica e sociale, ai concetti nuovi di redditività, competitività, semplificazione. Il piano sembra imprimere una forte spinta verso l’innovazione, decisioni prese sulla base delle evidenze scientifiche, senza dimenticare la sostenibilità e la valorizzazione delle aree rurali.

In materia di competitività economica, si evince anche l’intenzione di contrastare la concorrenza sleale dei paesi Terzi e di rendere la politica agricola dopo il 2027, quando andrà ad esaurimento l’attuale Pac, più mirata alle redditività degli agricoltori cje si impegnano nella produzione alimentare.

“Il cambio di passo dell’Ue nei confronti dell’agricoltura è notevole: il settore primario e la figura dell’agricoltore sono al centro di una nuova visione lontana dalle ideologie che in questi anni hanno fatto perdere competitività all’Europa. Esprimiamo apprezzamento al commissario Hansen e garantiamo il nostro sostegno in questa direzione”.

Anche in qualità di presidente del Copa, Giansanti ha avuto più occasioni, nei mesi scorsi, di ribadire questi temi che oggi confluiscono nel documento che impatta sulle future proposte per la PAC 2028-2034 e su tutte le altre politiche europee riguardanti il settore agricolo e alimentare.

Il rafforzamento delle filiere, la trasparenza e la tracciabilità per garantire ai cittadini prodotti sempre più sicuri, aumentando anche la loro consapevolezza rispetto a questi temi, sono ulteriori asset sui quali Confagricoltura lavora da tempo.

“Ovviamente la nuova linea politica europea va sostenuta con risorse adeguate ad affrontare queste sfide e a raggiungere, grazie anche all’agricoltura, l’obiettivo Ue di neutralità climatica entro il 2050. La nuova Pac – conclude Giansanti – dovrà mantenere la sua fisionomia europea con un nuovo equilibrio tra la salvaguardia delle piccole imprese e la spinta propulsiva delle aziende agricole che operano sui mercati internazionali”.

21/02/2025
Il punto sul Bonus Investimenti 4.0 dopo le modifiche della Legge di Bilancio 2025

L’art. 1, commi da 445 a 449, Legge n. 207/2024, c.d. “Legge di Bilancio 2025”, ha apportato significative modifiche al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi Industria 4.0 di cui alla Legge n. 178/2020.

Allo scopo di incentivare l’utilizzo del nuovo credito d’imposta Transizione 5.0, la c.d. “Legge di Bilancio 2025” ha apportato rilevanti modifiche al c.d. bonus Industria 4.0 di cui all’art. 1, commi da 1051 a 1063, Legge n. 178/2020.

A seguito di tali modifiche, in particolare:

- il bonus per gli investimenti in beni materiali da effettuare nell’anno 2025 è riconosciuto entro un limite massimo di spesa, al cui raggiungimento non sarà più possibile utilizzare il credito d’imposta;

- il bonus per gli investimenti in beni immateriali opera per i soli investimenti prenotati entro il 31 dicembre 2024 ed effettuati entro il 30 giugno 2025.

Per quanto riguarda gli investimenti in beni materiali Industria 4.0, la recente normativa  ha introdotto un tetto massimo di spesa, pari a 2,2 miliardi di euro, per gli investimenti in beni materiali di cui all’Allegato A, Legge n. 232/2016, effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 il relativo ordine sia stato accettato dal fornitore e siano stati pagati acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Per espressa previsione legislativa, tale limite di spesa non opera in relazione agli investimenti per i quali, entro il 30 dicembre 2024 (data di pubblicazione della Legge n. 207/2024), il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

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