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ANNO
2025
ANNO 2025 - NUMERO 31
01/01/2024
Il lavoro in agricoltura, problematiche e prospettive

La sicurezza dei lavoratori, le difficoltà nel reperire la manodopera, le novità normative e le proposte di Confagricoltura sono stati i temi al centro di un dialogo che ha visto coinvolti Roberto Caponi, direttore nazionale dell’Area Politiche del Lavoro e Welfare di Confagricoltura, Crisa La Civita e Francesco Farci, dell’Area Politiche del Lavoro e Welfare dell’Associazione degli imprenditori agricoli,  lo scorso 5 febbraio ad Alessandria.

“L’incontro, molto partecipato dalle aziende socie di Confagricoltura, anche fuori dalla provincia di Alessandria, è nato dall’esigenza espressa dagli imprenditori agricoli di affrontare le problematiche sul reperimento della manodopera e sulla normativa per la sicurezza, sempre più pressante”, ha premesso la presidente di Confagricoltura Alessandria, Paola Sacco.

E’ stata l’occasione per presentare Confagrijob, il servizio digitale, tramite Hubfarm, per trovare personale in agricoltura, sviluppato in collaborazione con il Gruppo Umana, tra i principali operatori di servizi per le risorse umane, e con Indeed, la più grande piattaforma di recruiting online in Italia.  Confagrijob raccoglie le offerte di lavoro delle aziende che vengono poi diffuse sulle principali piattaforme, svolgendo quindi la funzione di mettere in contatto la domanda e l’offerta.

Ogni anno mancano al settore agricolo circa 100mila lavoratori. Da un lato vi è l’esigenza delle aziende di reperire lavoratori, dall’altra di offrire opportunità anche a quanti arrivano nel nostro Paese in cerca di condizioni migliori.   

“Una delle novità normative introdotte è quell’appalto di servizio, pratica che sta prendendo spazio ma che può presentare dei rischi per l’impresa e per il lavoratore. Siamo in attesa che l’Inps definisca i criteri per la costituzione di un Albo per rendere l’appalto di servizio il più trasparente possibile. In attesa dell’Albo, Confagricoltura si è posta come obiettivo quello di affiancare le aziende affinché possano muoversi in maniera corretta”, ha spiegato Roberto Caponi. “Resta inoltre l’esigenza di una semplificazione delle normative, spesso complesse e farraginose, che non facilitano la ricerca e l’inserimento della manodopera”, aggiunge Caponi.

“L’esigenza di semplificazione e di ‘orientamento’ tra le disposizioni di legge è evidente anche per quanto attiene la sicurezza dei lavoratori. Facendoci interpreti di questa necessità, come Confagricoltura Alessandria abbiamo istituito un nuovo sevizio di consulenza dedicato proprio alla sicurezza e igiene sul lavoro per la valutazione della conformità delle strutture e procedure aziendali, la valutazione della corretta tenuta dei documenti e per la formazione dei lavoratori”, fa presente la direttrice di Confagricoltura Alessandria Cristina Bagnasco.

 

 

07/02/2025
Linee guida per l’affissione del Codice CIN per le aziende agrituristiche che offrono alloggio

A partire dal 1° gennaio 2025 tutte le strutture ricettive e gli immobili destinati ad affitti brevi dovranno essere in possesso del CIN. Questo obbligo riguarda i titolari di unità immobiliari offerte in locazione e tutti coloro che operano nel settore dell’ospitalità. La mancata acquisizione del codice comporterà l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge.

Si ricorda che anche le attività agrituristiche che offrono alloggio ai propri ospiti, indipendentemente dalla loro forma o natura giuridica, devono disporre del CIN, permettendo così un monitoraggio più efficace delle attività ricettive.

È possibile richiedere il CIN attraverso la Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive (BDSR), accedendo alla piattaforma bdsr.ministeroturismo.gov.it con lo SPID o CIE. Dopo aver verificato i dati della struttura o della locazione di propria pertinenza, si potrà procedere con la richiesta. È importante avere prima il codice regionale per poter richiedere il CIN.

Chiunque conceda in locazione un immobile senza esporre il CIN è soggetto a sanzioni che variano da 800 a 8.000 in relazione alla dimensione della struttura o dell’immobile.

Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) deve essere esposto e utilizzato nei seguenti modi:

- all'esterno della struttura: il CIN deve essere visibilmente esposto all'esterno dello stabile in cui è situato l'immobile o la struttura turistico-ricettiva. Per quanto riguarda le targhe bisogna tener conto degli obblighi per la loro l’esposizione come il materiale della targa e font e per tale motivo si consiglia la consultazione con l’assessorato regionale del turismo.

- negli annunci pubblicitari: il CIN deve essere indicato in ogni annuncio pubblicato e comunicato, sia online che offline, riguardante la locazione turistica o la struttura ricettiva. Sarà quindi necessaria la modifica negli annunci, nei siti personali, negli opuscoli e nei bigliettini da visita.

In entrambi i casi il codice deve essere predisposto come di seguito:

Nome Agriturismo …………

CIN sequenza alfanumerica

Occorre porre attenzione anche ai siti di intermediazione. Chiunque gestisca portali telematici o attività di intermediazione immobiliare deve includere il CIN negli annunci relativi alle unità immobiliari destinate alla locazione turistica o alla struttura ricettiva.

L’obbligo di esposizione all’esterno del codice è per entrambi (CIN e CIR) se, come nel caso del Piemonte, esiste anche un CIR.

Tale obbligo è anche esplicitato nelle FAQ della BDSR al seguente link,  tematica 1 – obbligatorietà del CIN - domanda 1.3.