La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato, il 6 dicembre scorso, la conclusione dei negoziati per un accordo di partenariato tra Ue e Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay). Mentre, secondo Bruxelles, questo accordo offre l’opportunità di benefici reciproci, per effetto del rafforzamento della cooperazione geopolitica ed economica, il mondo agricolo esprime parere contrario: in particolare, Confagricoltura e, con essa, l’Organizzazione degli Agricoltori europei (Copa), che rappresenta oltre 22 milioni di agricoltori, guidata da Massimiliano Giansanti, ha messo in evidenza i rischi derivanti da una maggiore apertura alle importazioni di prodotti agroalimentari dal Mercosur, in particolare carni bovine, pollame, riso, mais e zucchero. Pur presentando potenziali vantaggi per alcuni settori, quali il vino, l'intesa è altamente penalizzante per le produzioni europee e italiane in termini di concorrenza e sicurezza alimentare.
Confagricoltura sottolinea come le basi dell’accordo Mercosur siano state poste nel 2019, quando il contesto geopolitico era profondamente diverso da quello odierno ed ha sottolineato la necessità di tutelare le produzioni agroalimentari europee e che ci sia reciprocità negli scambi commerciali con i Paesi del Mercosur per garantire sicurezza alimentare e competitività.
L’accordo prevede l’eliminazione dei dazi sull’82% dei prodotti agricoli del Mercosur, del 93% dei prodotti Ue. Oltre 350 prodotti protetti europei saranno riconosciuti nel Mercosur, tra cui Parmigiano, Prosciutto di Parma, Prosecco. Ci saranno quote per prodotti considerati sensibili. Anzitutto la carne di manzo: dazi 7,5% per 99.000 tonnellate (l’1,5% del consumo europeo). Per la carne di pollo 180.000 tonnellate a dazi zero (1,4% del consumo europeo). Per lo zucchero zero dazi per 180.000 tonnellate dal Brasile e 10.000 tonnellate dal Paraguay (1% del consumo europeo). I Paesi del Mercosur dovranno rispettare gli standard fitosanitari Ue per la salute umana e attuare quelli dell’Organizzazione internazionale del lavoro. (fonte: Avvenire)
Giansanti ha evidenziato come l’accordo comporterebbe l’arrivo nel mercato europeo di quantitativi significativi di prodotti sudamericani senza dazio a prezzi molto più bassi dei nostri. Questo porterebbe a un livellamento dei prezzi verso il basso, con ingenti perdite per i nostri produttori. Confagricoltura chiede garanzie nella reciprocità negli standard di produzione e in quelli di sicurezza.
L’iter di approvazione, tuttavia, non è ancora concluso. La Commissione Europea deve ancora decidere la base giuridica per la ratifica. Molto probabilmente, dividerà in due l’accordo separando gli aspetti puramente commerciali da altri come gli investimenti: i primi sono mera competenza Ue, il che richiede solo la maggioranza qualificata degli Stati membri al Consiglio Ue e di quella assoluta al Parlamento Europeo.