Lo scorso 24 maggio è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, il Regolamento UE 2024/1468 del Parlamento e del Consiglio europei del 14 maggio 2024 che modifica due dei Regolamenti di base dell’attuale PAC 2023-2027: il primo, sui Piani strategici e il secondo sul finanziamento, gestione e monitoraggio della PAC. Anche se si tratta di una parziale revisione della Politica agricola comune, è sicuramente un grande risultato per le imprese agricole; si tratta, infatti, di un primo passo verso una PAC più attenta agli agricoltori. Prima di illustrare i principali aspetti del provvedimento è utile ricordare la sua genesi.
Lo scorso 1° febbraio la Commissione, anche alla luce delle proteste del mondo agricolo, annunciava una semplificazione della PAC; prevedendone la presentazione per il 26 febbraio scorso, in occasione del Consiglio Agricoltura dell’UE. Nella stessa data del 26 febbraio, Confagricoltura convocava una propria Assemblea straordinaria a Bruxelles per illustrare la sua visione sul futuro delle politiche europee ed esprimersi in tempo reale sulle proposte della Commissione. La proposta legislativa è stata presentata dalla Commissione lo scorso 15 marzo e approvata dal Parlamento europeo lo scorso 24 aprile.
Le principali semplificazioni introdotte dal Regolamento riguardano la condizionalità, con la possibilità per gli Stati membri di prevedere esenzioni specifiche dai requisiti di alcune norme nonché di autorizzare deroghe temporanee a requisiti quali limiti di tempo e periodi stabiliti nelle norme di condizionalità, in caso di condizioni meteorologiche che impediscano di conformarsi ai requisiti richiesti. Il Regolamento prevede delle importanti semplificazioni relativamente alla BCAA 6 (coltura minima del suolo) lasciando allo Stato membro maggiore flessibilità, tenendo in considerazione anche le condizioni pedoclimatiche. Per quanto riguarda la BCAA 7 (rotazione dei seminativi), il Regolamento propone di mantenere la rotazione, ma autorizza gli Stati membri ad aggiungere la possibilità di soddisfare tale requisito mediante la diversificazione delle colture (se la superficie a seminativi di un’azienda è compresa tra 10 e 30 ettari, si dovranno coltivare almeno due colture diverse; se invece la superficie a seminativi è superiore a 30 ettari, si dovranno coltivare almeno tre colture diverse).
In merito alla BCAA 8 (4% della superficie a seminativi a superficie e/o elementi non produttivi) il Regolamento prevede l’eliminazione dalla norma dell’obbligo di destinare una percentuale minima dei seminativi a superfici o elementi non produttivi, mantenendo al contempo la protezione degli elementi caratteristici del paesaggio esistenti. Tale possibilità è collegata alla istituzione da parte dello Stato membro di attuare regimi ecologici (“ecoschemi”) che riguardano le pratiche per il mantenimento di superfici non produttive. In pratica l’obbligo di destinazione a superfici improduttive viene convertito in una misura volontaria ed incentivata. Le semplificazioni relative alla BCAA 7 e alla BCAA 8 sono un importate traguardo, dal momento che si tratta delle due norme di condizionalità più vincolanti per le nostre imprese e per le quali Confagricoltura aveva richiesto sin dall’inizio della riforma la loro non applicazione.
Ulteriori proposte di semplificazione riguardano poi l’esenzione per le aziende con non più di 10 ettari di superfici agricole dai controlli di condizionalità e dalle relative sanzioni e il numero di richieste di modifica del Piano strategico della PAC che uno Stato membro può presentare ogni anno (che passa quindi da 1 a 2). È utile evidenziare che il Regolamento indica che è opportuno che le modifiche delle norme BCAA 6, 7 e 8 e l’esenzione dalle sanzioni per i piccoli agricoltori si applichino già a partire dall’anno di domanda 2024 (quindi a partire dal 1° gennaio 2024).
Confagricoltura, pur apprezzando le semplificazioni introdotte dal Regolamento, continua a ritenere la portata di questo provvedimento piuttosto limitata; motivo per cui prosegue la sua attività in ambito europeo e nazionale per una modifica più profonda e concreta della PAC. Soprattutto, è necessario porre le basi per una radicale modifica e semplificazione della PAC in vista del “post 2027”. La Confederazione in più occasioni ha richiesto al Masaf di attuare sin da subito, a valere della domanda unica 2024, tutte le semplificazioni previste dal Regolamento e di comunicare quanto prima le scelte che saranno adottate. Dalle prime indicazioni informali ricevute, il ministero ha accolto tale invito e fornito rassicurazioni circa la volontà di applicare, sin dall’anno di domando 2024, tutte le semplificazioni previste.
Da: Mondo Agricolo